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Replica dell’amministratore unico Nicola Valluzzi all’Ente Parco Gallipoli Cognato

L’amministratore unico della Società Volo dell’Angelo Nicola Valluzzi, in replica al comunicato dell’Ente Parco Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane, conferma integralmente le dichiarazioni espresse in relazione alla vicenda della chiusura dell’attrattore turistico Volo dell’Angelo nelle domeniche di maggio.

L’unica falsità accertabile – si legge nella nota dell’amministratore Valluzzi - consiste nella tempestiva attuazione da parte dell’Ente Parco del procedimento condiviso ed avviato lo scorso 5 dicembre 2013, in occasione della conferenza di servizio, promossa dalla Società e dai due comuni di Castelmezzano e Pietrapertosa e convocata dall’Ente Parco con tutti i soggetti pubblici e privati interessati a vario titolo al funzionamento del Volo dell’Angelo.

Conferenza nella quale si decide all’unanimità di costituire un Comitato scientifico permanente per lo studio dell’avifauna sulle Dolomite Lucane, in grado di analizzare e comprendere l’effettivo impatto delle attività turistiche su queste specie, e di chiedere a tale scopo una deroga rispetto alla data di apertura dell’attrattore fissata al 1° giugno.

I fatti confermano che la costituzione del predetto Comitato scientifico, attestata alla competenza dell’Ente Parco, avviene dopo circa 100 giorni dalla data del raggiungimento dell’intesa, cioè il 13 marzo 2014.

Non secondario è l’aspetto relativo alla data di approvazione, 17 aprile 2014, della delibera di Giunta regionale con la quale venivano autorizzate le aperture in deroga. Atto immediatamente esecutivo ed efficace ai sensi di legge.

Nonostante l’immediato invio, in data 18 aprile 2014, da parte della Società Volo dell’Angelo della deliberazione autorizzativa alle pre - aperture approvata dalla Giunta regionale, il Parco ha atteso ulteriori 12 giorni prima di convocare il Comitato scientifico, facendo di fatto venire meno le condizioni disposte dalla stessa delibera per attivare la pre – apertura ed il conseguente monitoraggio.

Nella lunga cronologica descrizione degli intempestivi adempimenti compiuti, l’Ente Parco omette di citare una nota dell’Ufficio Tutela della natura della Regione Basilicata, la quale in data 30 aprile, per scongiurare la mancata attivazione delle deroghe autorizzate per l’apertura degli impianti, forniva al Parco alcuni specifici indirizzi per dare immediata attuazione al disposto deliberativo regionale; indirizzi totalmente ignorati ed inattuati.

Il ruolo di un amministratore pubblico – conclude la nota - è quello di realizzare gli intendimenti prefissati, a difesa dell’interesse collettivo. Sarebbe auspicabile analogo comportamento da parte di tutti, ivi compresa quella burocrazia capricciosa ed autoreferenziale che pregiudica i diritti e nega le opportunità.
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